STRENNA 2007 - AMARE LA VITA
di Pascual Chávez Villanueva
IL SENTIERO DELLA VITA: LE 10 PAROLE
“Io sono il Signore tuo Dio… * non avere altri dei che me... * Non usare il mio
Nome per scopi vani... * Ricordati di consacrarmi il sabato... * Rispetta tuo
padre e tua madre... * Non uccidere. * Non commettere adulterio. * Non rubare.
* Non testimoniare il falso... * Non desiderare quel che appartiene a un
altro... Non desiderare la donna di un altro”(Es. 20,1 ss
passim)
Il disegno originale di Dio non prevedeva il peccato e la morte sino alla
distruzione del creato. Ma nemmeno l’alleanza suggellata successivamente con
l’umanità, con la promessa di non annientarla con un nuovo diluvio che avrebbe
ripiombato la creazione al caos, è riuscita a convincere l’uomo che solo in Dio
poteva trovare la sua pienezza. Per riportare l’uomo nell’orbita di Dio, il
Signore ha dovuto inventare una storia di salvezza e ripartire da Abramo, che
diventa così padre della fede(cfr Gn 12). Da lui ha preso l’avvio quel
popolo che un giorno ha dovuto liberare dalla schiavitù egiziana e con il quale
ha siglato sul Sinai un’alleanza bilaterale: Dio s’impegnava aD essere Dio
d’Israele e Israele si impegnava ad essere Popolo di Dio.
I dieci comandamenti indicano i termini del patto stipulato con il suo
popolo e lo spazio non materiale ma morale e spirituale in cui Israele viene a
trovarsi, e che delimita il regno della vita. Oltrepassare quei limiti
significa addentrarsi nella morte. I dieci comandamenti sono dunque dieci parole
orientate ad assicurare la vita nella stessa maniera con cui i genitori guidano
il figlio, cercando il suo bene. Sono dieci sentieri che portano alla
Vita stessa che è Dio. È significativo che nel presentare i termini
dell’alleanza sinaitica l’autore sacro riferisca: “Queste sono le parole che Dio
pronunziò…”. Ed è ugualmente rilevante che il Deuteronomio, che ci
presenta la seconda versione del decalogo (5,6-22), introduca la storia della
salvezza così: «Queste sono le parole che Mosè rivolse a tutto Israele oltre il
Giordano, nel deserto, nella valle dell’Araba…» (Dt1,1). Quanto Dio ha
fatto a favore di Israele diventa il fondamento delle sue leggi e norme. I dieci
comandi rappresentano la via che il Signore offre al suo popolo perché
cammini davanti a Lui, lungo il sentiero della vita. Ecco una bella catechesi
familiare: «Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: Che cosa significano
queste istruzioni, queste leggi e norme che il Signore nostro Dio vi ha date?
Tu risponderai a tuo figlio: Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il Signore
ci fece uscire dall'Egitto con mano potente. Il Signore operò sotto i nostri
occhi segni e prodigi grandi e terribili contro l'Egitto, contro il faraone e
contro tutta la sua casa. Ci fece uscire di là per condurci nel paese che aveva
giurato ai nostri padri di darci. Allora il Signore ci ordinò di mettere in
pratica tutte queste leggi… La giustizia consisterà per noi nel mettere in
pratica tutti questi comandi… come ci ha ordinato» (Dt6,20-25).
Per questo, Mosè, mediatore di questa straordinaria alleanza, invita il
popolo a vivere secondo le nuove possibilità fornite da Dio stesso: «Io vi ho
insegnato leggi e norme come il Signore mio Dio mi ha ordinato, perché le
mettiate in pratica nel Paese in cui state per entrare e prenderne possesso. Le
osserverete… perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza
agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno:
Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente. Infatti qual
grande nazione ha la divinità così vicina a sé, come il Signore nostro Dio è
vicino a noi…?» (Dt4,5-8). Perciò Dio va amato “con tutto il cuore, con
tutta l’anima, e con tutte le forze” (Dt6,5) e il prossimo va amato
come si ama se stessi (Mc12,30-31). Non c’è dunque spazio per nessun tipo di
idolatria, adorando dèi che non possono salvare, che “hanno occhi e non vedono,
hanno orecchie e non ascoltano, hanno bocca e non parlano” (Sl115,5). È
una vera stoltezza adorare esseri umani, animali, astri del cielo, opere delle
nostre mani (Sap13,1ss), o divinità di popoli viciniori. Proprio perché la
legge del Signore altro non è che il sentiero della vita, la cui essenza è
l’amore, a noi tocca accogliere quanto dice Mosè: «Badate di fare come il
Signore vostro Dio vi ha comandato. Non ve ne discostate né a destra né a
sinistra; camminate in tutto e per tutto per la via che il Signore vostro Dio
vi ha prescritto, perché viviate e siate felici e rimaniate a lungo nel Paese
di cui avrete il possesso» (Dt 5,32-33). Quanto differente è la
mentalità odierna che vuol presentare Dio e la sua legge come una minaccia per
la felicità dell’uomo! Gesù ha sintetizzato tutto nel comandamento dell’amore,
unica energia capace di riempire di senso la vita e di aprire le porte della
morte.